Musica per mamme in attesa

La musica è per la gestante il simbolo di una relazione primaria: farsi mondo sonoro accogliente per il suo bambino. Se prima della nascita l’esperienza musicale è quella di un suono originario (il suono del liquido amniotico, le voci della madre, il ritmo dei suoi organi interni), dopo la nascita recuperare questi suoni è il modo per ricreare l’unità primigenia con la madre, una continuità importante per l’avvio di una relazione armoniosa tra madre e bambino.
Musica per mamme in attesa propone alle mamme di trasmettere al proprio bambino un mondo di suoni e di emozioni che formeranno la sua prima identità musicale. In breve, si offre alle mamme la grande opportunità di essere musicalmente complici della vita nel suo essere e nel suo farsi. La madre è suono e musica, ritmo vitale che fa vibrare di sé il suo bambino.
In un clima di rilassata piacevolezza si propone sia la pratica del canto sia quella dell’ascolto delle sonorità di alcuni particolari strumenti percussivi e melodici a diretto contatto con il corpo materno. Questa sorta di massaggio sonoro accende nella madre fantasie con e per il bambino favorendo l’inizio di un dialogo molto coinvolgente che ne rafforza la relazione.

  • Il canto consente alla madre di energizzarsi per mezzo delle vibrazioni sonore, favorisce l’espressione armoniosa dei sentimenti, opera sull’efficacia del respiro e sulla distensione neuromuscolare (in previsione del travaglio e del parto). La voce della madre che canta racchiude il desiderio di comunicare al proprio bambino il suo affetto, la sua allegria, la sua sorpresa, il suo stupore, può favorire quello che Bowlby chiama “attacamento a base sicura”, fondamentale per lo sviluppo affettivo, sociale e psicologico del nascituro.
  • Il massaggio sonoro avviene attraverso antichi e rituali strumenti della tradizione africana e indiana (kalimbe, sanze, mbire, tampura, bamboo sticks e altro) che in origine servivano a mettere in contatto gli uomini con il mondo degli spiriti, degli antenati e (perché no?) dei “futuri nati”. Esso ha due funzioni: in primo luogo, rilassa e dinamizza le attività biologiche e, in secondo luogo, mira a far percepire il suono della musica non attraverso l’orecchio, come di solito si fa, ma tramite il contatto fisico: le emissioni sonore si propagano nel corpo umano creando vibrazioni e risonanze attraverso un percorso introspettivo, chiamato “Internal Hearing”.

 

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